Sergio Calligaris: Pianista e Compositore
Discografia
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Le incisioni dell'autore e dell'interprete

SERGIO CALLIGARIS
Recital

[LP: Orion Records, stereo ORS 7142]

LATO 1
Franz Liszt:
Funerailles (12'22")
Maurice Ravel:
Pavane pour une infante défunte (5'54")

LATO 2
Gerardo Rusconi:
Istantanee sonore (3'48")
Clarence Mader:
Prelude, tune and eight masquerades (15'26")

 

Vi sono spiriti irresistibilmente attratti, in virtù della loro solitudine e meditazione, verso i pensieri infiniti della religione. La loro intera coscienza è assorbita in preghiera, la loro esistenza è un muto inno al divino e alla speranza. Cercano in loro stessi e nel creato intorno a loro una scala verso Dio, immagini ed espressioni con cui rivelarsi a Lui, affinché Egli possa essere loro rivelato; potessi almeno aiutarle! Vi sono cuori affranti dal dolore, respinti da tutti, che cercano rifugio nel mondo dei loro pensieri, nella solitudine delle loro anime, per piangere, aspettare, adorare. Possano essere visitate da una Musa solitaria come loro, trovare compassione in ciò, e dire: preghiamo con le tue parole, piangiamo con le tue lacrime, ci appelliamo con i tuoi canti!
[Alphonse Lamartine (1790-1869): Prefazione a "Harmonies poétiques et religieuses"]

Funérailles, settima composizione in Harmonies, fu considerato quasi come un'ode funebre per Chopin. Malgrado venisse scritta nell'ottobre 1849 (Chopin morì il 17 ottobre), fu effettivamente composta in memoria di tre amici di Liszt, il principe Lichnowsky e i conti Batthany e Teleki, tutti uccisi durante l'insurrezione ungherese del 1848. La dedica è verso la contessa Carolina Sayn-Wittgenstein (di cui Liszt fu amante). Funérailles è un lavoro triste e introspettivo, grandioso e imponente. Vi è l'inevitabile climax appassionato dell'episodio centrale, e un tenero, quasi ultraterreno ritorno del tema principale verso la fine, un'evocazione dello spirito, sgravato della carne.

Pavane pour une infante défunte (Pavana per una principessa defunta) fu il primo dei lavori di Ravel ad ottenere un successo popolare. Composta nel 1899 e dedicata alla principessa di Polignac, fu eseguita la prima volta nel 1902 da Ricardo Vines, vecchio compagno di classe di Ravel al Conservatoire. Ravel sentiva che la popolarità del brano era sproporzionata rispetto al suo valore musicale, e sosteneva che risentiva dell'influenza di Chabrier. Ciò nonostante la orchestrò (nel 1910) - il che portò a una maggiore popolarità del lavoro. Col tempo, Ravel si stancò di ascoltare la Pavana eseguità con tanta regolarità, e non sempre al massimo livello interpretativo, tanto che si racconta che abbia detto a un gruppo di giovani pianisti: "Quello che ho scritto è una Pavana per una principessa morta, non una Pavana Morta per una principessa". Il lavoro è un capolavoro in miniatura, con la sua ricorsiva melodia e un delicato, dignitoso ritmo di danza.

Gerardo Rusconi è uno dei compositori di spicco della moderna scuola italiana. La sua musica è stata spesso eseguita nei maggiori centri musicali europei. Di recente la sua Cantata "Per i semi non macinati" ha avuto un'acclamata esecuzione ad opera dell'Orchestra e Coro della RAI di Torino diretti da Piero Bellugi, mentre i suoi "Moments for Orchestra" sono stati eseguiti a Copenhagen alla Tivoli Concertsallen, diretti da Heckert-Hansen. Il suo Concertino per pianoforte e orchestra ebbe una nuova esecuzione ai famosi Pomeriggi Musicali di Milano nel gennaio 1971. Il Maestro Calligaris eseguì la prima statunitense di Istantanee Sonore il 9 dicembre 1970, in un recital alla Schoenberg Hall dell'Università di California a Los Angeles. Questa composizione consiste di sei episodi in cui la sintassi musicale straordinariamente chiara e definita di Rusconi crea questi pezzi nei quali ciascun accento, disegno ritmico o linea melodica corrisponde a una più concentrata espressione musicale.
Ritmi interrotti, accresciuti da accenti posti con grande originalità, danno al primo episodio (Allegretto con accenti) un'articolazione notevolmente interessante. Il successivo (Moderato) è un'alternanza di linee liriche inframmezzate e interrotte da instancabili sviluppi di ritmi. Il terzo (Allegro) è una rapida figurazione alternata tra le due mani in una tessitura trasparente, seguito da un Lento Cantabile dall'umore quieto e lirico. Il brano seguente in contrasto (Ritmico-Drammatico ed ostinato) è un teso episodio basato su pungenti accenti. L'ultimo (Commiato) consiste di una sequenza di accordi misteriosi che si portano lentamente verso una quieta conclusione in pianissimo.

La carriera musicale di Clarence Mader iniziò all'età di undici anni, quando divenne organista di una chiesa di Easton, in Pennsylvania, dove suo padre era pastore. Quando aveva sedici anni, la sua famiglia si trasferì in California, dove studiò pianoforte con Homer Grunn e teoria con P. Shaul Hallett. Continuò questi studi a New York, dove subì l'influenza del più grande organista d'America, Lynwood Farnam. Questo lo indusse a un interesse per l'organo che coltivò per tutta la vita e che diede luogo alla creazione di oltre cinquanta composizioni per questo strumento, compreso un Concerto per organo solo e un più recente Concerto per organo e orchestra. Fu organista alla Immanuel Presbyterian Church di Los Angeles per trentasette anni e membro della facoltà di musica all' Occidental College. Inoltre, Clarence Mader godette di una lunga e illustre carriera di organista concertista, dando molti recital attraverso la nazione. Partecipò come consulente a numerose installazioni e restauri di organi nella costa occidentale e nel sud della California. È anche presidente di un comitato nazionale per la standardizzazione delle console dei registri di organi, costituito da organisti e membri di vari costruttori di organi. Il Maestro Mader collabora con vari periodici e i suoi lavori sono ampiamente eseguiti anche all'estero. Oltre a un'opera, lavori corali e musica da camera, ha scritto lavori per pianoforte e canto.

Prelude, Tune and eight Masquerades fu composto nel 1943 su commissione della pianista di Los Angeles Berenice Morrison. L'Aria, che segue un severo Preludio, è un'autentica "Canzone di boscaioli" come se ne sentono nei boschi canadesi. (Le parole erano troppo forti per essere riportate). Il termine Mascherata è adeguato in quanto l'aria viene presentata sotto una serie di stili e sviluppi diversi. La prima mascherata (che segue l'aria) è indicata senza eleganza. Seguono, nell'ordine: il mistero dei boschi; rilassato e capriccioso; di umore agitato; il suono della scure; nient'altro che il vento tra gli alberi; la foresta torna a vivere; e finalmente, caloroso e spensierato.
Il preludio si apre con una scrittura polifonica molto semplice e si sviluppa in due grandi climax in fortissimo. Dopo il secondo climax, si conclude con lo stesso semplice umore con cui si era aperto (con le ultime tre note del soggetto principale). Il tema viene esposto col supporto di una tenue armonizzazione. Le successive mascherate (di fatto delle variazioni) presentano il tema in un'ampia gamma di umori, dal misterioso (numeri 1 e 2) all'elegante (numero 3), ironico (numero 4), maestoso (numero 5), poetico (numero 6) travolgente e brillante (numero 7) concludendo con una vigorosa fuga.

1971 ORION RECORDS

 

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A cura di Renzo Trabucco: Pagina aggiornata al 01/05/2001
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